L'Aurora che sorge
La scrittura di Aurora, il terzo romanzo che concluderà le vicende iniziate da Il gioco dei Dumpire e continuate da Le strade di Lamion, comincia lentamente a vedere la luce. Sarà un percorso lungo, per tanti motivi. Anzitutto ho dovuto riprendere i primi due volumi e ristudiarli, creando una timeline degli eventi e numerose schede informative. Questo perché il secondo volume è stato scritto ben sette anni fa.
Inoltre Aurora sarà un romanzo corale. Là ove il primo era un romanzo privato e narrava la vicenda di un comune borghese che deve fare i conti con la fragilità della propria esistenza, mentre il secondo era un romanzo collettivo che costringeva lo stesso borghese a uscire dalla sua zona di comfort e a collocarsi fuori dal centro del proprio universo, quest’ultimo consegnerà quel borghese alla dimensione pubblica, facendogli superare i propri confini di singolo individuo e facendogli riconsiderare se stesso come parte di qualcosa di molto più di sé. Sto parlando di Nebbioni, naturalmente, che avrà sempre meno peso nelle vicende narrate.
Lo sforzo di pianificazione, necessario a garantire la massima efficienza al processo di scrittura vero e proprio, è ingente. Ho abbozzato alcuni capitoli, anche in modo convincente, ma non posso pensare di scrivere troppo oltre senza prima sapere cosa succederà ai personaggi. Non che mi spaventi, lo trovo anzi stimolante e divertente, ma richiede tempo di qualità, merce rarissima. In ogni caso, la buona notizia è che il processo ha avuto inizio!