Andrea Varano

Sono nato nel novembre ‘76 a Milano, città nella quale tutt’ora risiedo. Mi occupo di progettare e realizzare architetture dati, un mestiere dai risvolti insospettabilmente interessanti. Creativo di indole, nel tempo libero mi divido fra scrittura, musica, fotografia e altre passioni minori. Nel mio soggiorno ho una libreria alta quattro metri che ho costruito con le mie mani. Alta, non larga: in larghezza di metri ne fa cinque. Sì, ho costruito anche la scala.

Scrivo romanzi perché ho delle cose da dire, ma preferisco dirle in modo interessante e accattivante, molto meglio che con saggi e trattati che mi verrebbero pure male. Ritengo che la migliore narrativa fantastica, di qualsiasi genere sia, debba parlare della realtà che viviamo, usando la materia narrata come espediente per suscitare rilessioni e seminare interrogativi.

Ho collaborato in un lontano passato a una trasmissione che andava in onda in fascia notturna su Radio Popolare. Ho anche partecipato alla realizzazione di alcuni cortometraggi come autore, attore, regista e curatore della fotografia. Ogni dieci anni circa provo a mettere in piedi una band. Ho la patente, ma non posseggo un’auto. Ascolto Heavy Metal, ma il più del tempo suono una chitarra acustica. Non mi sento in vacanza se non ho una reflex a tracolla. Il mio copilota è un gatto di nome Spino che è convinto che io sia il suo copilota.

Nel 2017 sono arrivato in finale al premio Odissea con il romanzo cyberpunk “Il gioco dei Dumpire”, poi pubblicato da Delos Digital Fantascienza. Nel 2019 ho colto l’opportunità della prima Black Window di Nero Press e ciò mi è valso la pubblicazione del mio primo romanzo horror, intitolato “Ali di china”. Nel 2021 Edikit ha ripubblicato “Il gioco dei Dumpire” anche in formato cartaceo, seguito nel 2022 da “Le strade di Lamion”", secondo capitolo del ciclo dei Dumpire.

Se siete arrivati sin qui e nulla di quanto sopra vi ha scoraggiato, spero le nostre strade si incontreranno ancora in futuro.

A.V.